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Ridi che ti passa

Ridi che ti passa

RIDI CHE TI PASSA
A cura di Stefania Antonetti

“Ridere fa buon sangue”. Nulla di più azzeccato. Perché: “ridere fa davvero vivere meglio e rappresenta la più semplice ed economica via per il benessere sia fisico che mentale, nella vita e nel lavoro”. E la conferma arriva dagli scienziati di tutto il mondo. E già, ridere non è solo la parola d’ordine per un ottimo stile di vita, ma anche la chiave per migliorare salute e benessere. Sono molteplici, infatti, i benefici di tale “pratica”: migliora la circolazione del sangue, aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, tiene il cervello allenato, contrasta ansia e depressione e contribuisce alla salute del sistema immunitario. “Ridere è dunque vita”. A ribadirlo è una lunga serie di ricerche universitarie, da Oxford al Maryland. 

Un gesto naturale ed estremamente prezioso in grado di allungare anche la vita. Secondo uno studio norvegese, avere dell’humour e ridere spesso aumenta la speranza di vita del 20% ossia in media di ben 7-8 anni. Ma c’è di più. Fa anche dimagrire. Una ricerca pubblicata sull’International Journal of Obesity ha dimostrato che ridere 15 minuti al giorno permette di perdere in un anno oltre due chili. 

Una bella risata protegge anche il cuore. Recenti studi hanno dimostrato che ridere per 15 minuti al giorno aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari, favorendo l’ossigenazione del sangue con un effetto benefico sul cuore. 

Aiuta a conciliare il sonno e allevia la tensione, rilassando i muscoli di tutto il corpo. Alcuni ricercatori giapponesi hanno infatti dimostrato che ridere di sera aumenta la produzione di melatonina, meglio nota come “l’ormone del sonno”. 

Un vero e proprio toccasana, anche in ambito lavorativo: una risata sul lavoro crea infatti legami di gruppo, abbassa il livello di stress, aiuta a risolvere i problemi con più lucidità e le sfide lavorative diventano meno impegnative. La Mayo Foundation for Medical Education and Research, ha rivelato inoltre che ridere riduce drasticamente gli ormoni dello stress: il cortisolo del 39%, l’epinefrina del 70% e la dopamina del 38%. Un’indagine della Loma Linda University, in California ha evidenziato come, alla vista di un video comico, le beta-endorfine, che alleviano la depressione, aumentino del 27%. Migliora quindi l’umore e la propria autostima e aiuta a prevenire attacchi di panico e ansia. 

Riduce inoltre il dolore, ciò avviene perché la risata stimola la produzione di endorfine e di encefaline i neurotrasmettitori ad azione analgesica. Rafforza il sistema immunitario. La risata stimola infatti il diaframma, che a sua volta stimola il sistema linfatico che aiuta a distruggere agenti patogeni e tossine.


BOX
La forza di un sorriso: da Ippocrate a Patch Adams

Lo studio dell’importanza dell’umorismo e della risata sulla salute ha origini lontane. Già Ippocrate, filosofo greco e padre della medicina moderna, sosteneva che: “il buonumore equivale a un elisir di lunga vita”. Ma c’è chi si è spinto oltre: “la salute si basa sulla felicità”. Su questo assunto il padre della clownterapia Patch Adams ha fondato il suo metodo terapeutico, una combinazione vincente di umorismo e divertimento quali ingredienti essenziali per la guarigione fisica e mentale del paziente. Sembrerebbe però che la paternità della terapia del sorriso sia da attribuire al giornalista scientifico Norman Cousin, il quale ha sperimentato direttamente gli effetti terapeutici della risata sul decorso della malattia. Un approccio che riunisce tecniche e metodologie diverse: dalla più famosa clownterapia, passando per lo yoga della risata, la visione di filmati e spettacoli fino alla partecipazione attiva alla comicità.

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