A cura di Stefania Antonetti
Una delle più potenti medicine, ma anche la meno sfruttata. Un vero e proprio lifting dell’anima. È il buonumore.
Un pensiero positivo, un sorriso aiutano davvero mente e corpo e a una certa età diventano una bussola di vita e chi li coltiva ha maggiori possibilità di vivere
Che prezzo ha non sorridere? Alto, altissimo. La potenza dell’ottimismo è ormai scientificamente provata. Sorridere ha infatti un effetto terapeutico: riduce lo stress, i livelli di colesterolo, la pressione sanguigna, migliora la funzionalità gastrointestinale e la qualità del sonno, protegge da molte malattie e dulcis in fundo ritarda l’invecchiamento. Si, esatto. Un pool di ricercatori americani ha dimostrato che l’ottimismo è un efficace alleato della longevità. E a trarne i maggiori benefici sono proprio le donne.
PENSARE POSITIVO ALLUNGA LA VITA
Avere un’aspettativa incoraggiante e pensare a un futuro favorevole è un fattore psicosociale in grado di condizionare positivamente l’esistenza. Ciò che è stato un pensiero popolare trova adesso riscontro in una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Pnas. Studio condotto osservando per almeno dieci anni un campione di oltre 70mila persone, quasi tutte donne. I ricercatori della Boston University e della Scuola di Salute Pubblica di Harvard e del Centro di Ricerca sul Disturbo Post-traumatico da Stress del Boston Healthcare System, hanno scoperto che l’ottimismo è un valido alleato della longevità. Chi lo coltiva, ha maggiori probabilità di vivere fino a 85 anni, se non di più.
IL SORRISO AIUTA
Gli autori sono giunti alla conclusione che tanto maggiore era il livello di ottimismo maggiori erano le probabilità di vivere di più. La vita è risultata più lunga, ma soprattutto, ben superiori si sono rivelate le possibilità di tagliare il traguardo degli 85 anni. E a trarre i maggiori benefici sarebbe proprio l’universo femminile. Un dato piuttosto solido: “sebbene non sia ancora chiaro in che modo l’ottimismo possa essere un “determinante” così significativo per la salute”, afferma Fran Grodstein, epidemiologo di Harvard da tempo impegnato a studiare i fenomeni connessi con l’invecchiamento.
“AMICO” DEL TEMPO “
Oltre a educare e incoraggiare le persone a seguire una dieta equilibrata e a fare attività fisica, dobbiamo promuovere anche il benessere psicologico”, dichiara Catherine Hurt, docente di psicologia della salute alla City University di Londra. A farle eco l’italiana Lisa Bortolotti, docente di filosofia a Birmingham: “essere convinti di poter raggiungere i propri obbiettivi, può offrire una maggiore attitudine a resistere alle difficoltà che, di volta in volta, incrociamo durante la vita. Due altri aspetti non sono da trascurare: la genetica e il peso degli stili. È bene però sapere che approcciarsi alla vita con ottimismo può allungare la nostra esistenza”.
L’OTTIMISMO PER VIVERE BENE
Al contrario di ciò che si pensa, l’ottimismo non è una dote, ma una competenza che insegna a rendere più forti nel corso della vita. Non si tratta di essere positivi in maniera cieca, ma avere la capacità di rendersi conto che ogni problema può essere superato con le giuste soluzioni e che è possibile guardare oltre ciò che può sembrare insormontabile. “è il momento di iniziare a sorridere – spiegano gli psicologi. Consapevoli di intraprendere un nuovo capitolo di vita che prenda “contatto” con la propria interiorità per poter guardare a testa alta il presente”.
LA TERAPIA DEL SORRISO
“Ridere fa buon sangue”. Non è solo un antico proverbio: divertirsi è in realtà un ottimo metodo per prevenire e trattare le malattie. Nata negli anni ‘70 negli Usa e diffusasi poi in Europa, la “gelotologia” ovvero la disciplina che studia il fenomeno del ridere, che tradotto vuol dire anche “Clownterapia”, aiuta ogni anno migliaia di malati in tutto il mondo. Praticata in strutture ospedaliere, in case di riposo, orfanatrofi, case-famiglia, centri diurni, ha l’arduo compito di alleviare la sofferenza, stati d’ansia e di depressione, migliorare la qualità di salute dell’individuo e della comunità. Solo in Italia si contano oltre 6mila dottori-clown.
YOGA DELLA RISATA
Non ci sono soltanto barzellette, gag, scherzi, battute ironiche. Esiste anche un metodo, un esercizio, chiamato yoga della risata, che aiuta a ridere in modo spontaneo e continuativo e godere di tutti i benefici, nel breve e nel lungo periodo. Respirazione, esercizio fisico, canti e applausi: è lo yoga della risata. Perché ridendo, si apporta una maggiore quantità di ossigeno al corpo e al cervello e si rilasciano le endorfine, gli ormoni della felicità. Ciò influenza positivamente corpo e mente. Una sana risata rilassa, allevia ansia e paure, dolore e rabbia, migliora i problemi legati all’insonnia, combatte e previene lo stress e ristabilisce l’equilibrio emotivo migliorando l’umore.